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Giovedì 05 Dicembre 2013
Inizia a Bologna il congresso sulle tecniche di riparazione all'avanguardia dell'Aorta.

Riduzione del 50% delle complicanze gravi come paraplegia e insufficienza renale. Oggi al Policlinico di Sant'Orsola, grazie alle tecnologie endovascolari più recenti, è possibile operare l'aneurisma dell'aorta toracico addominale, una delle sfide chirurgiche più complesse, che fino a poco tempo fa comportava l'apertura del torace e dell'addome del paziente, attraverso due piccole incisioni: una all'inguine e una al braccio. In Europa i centri dove si opera adottando regolarmente questo approccio innovativo sono una ventina in tutto, tre in Italia.
Il tema è al centro del Congresso "Technologies in endovascular aortic repair" che si apre oggi a Bologna con la partecipazione di 300 tra i migliori chirurghi vascolari d'Europa. L’aneurisma dell’aorta toraco-addominale è una dilatazione dell’aorta nel suo tratto toracico ed addominale. Un aneurisma dell’aorta è potenzialmente pericoloso poiché può rompersi e causare una grave emorragia che, nella maggior parte dei casi, determina la morte. 
“Nell'Unità operativa di Chirurgia vascolare che dirigo - commenta il Prof. Andrea Stella, direttore dell'Unità Operativa di Chirurgia Vascolare del Policlinico di Sant'Orsola - il 75-80% delle malattie dell'aorta viene trattato utilizzando proprio le tecnologie endovascolari. Tra le complicazioni legate all'intervento c'è anche la parziale paralisi motoria, la cui casistica, grazie alle nuove tecniche, si è ridotta mediamente della metà rispetto a prima”. 
Nel corso del Congresso verranno trattate anche le ricostruzioni dell'aorta e di tutti i vasi fondamentali attraverso tecnologie miniinvasive e le endoprotesi.

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